Caso Studio

Irpinia
Terremoto
1980

Il terremoto che colpì l'Irpinia il 23 novembre 1980, fu un evento sismico devastante che si verificò nel sud Italia, colpendo specificamente la zona dell'Irpinia situata tra Campania e Basilicata. Con una magnitudo di 6.9 sulla scala Richter, questo terremoto ebbe conseguenze estese e tragiche. Il caso studio dell'Irpinia attraversa sia la fase di ‘Mitigazione/Adattamento’ che quella di ‘Preparazione’ del Ciclo di Gestione dei Rischi, ma il progetto REPLACE indagherà se l'Irpinia ha completamente attraversato le fasi di ‘Risposta’ e ‘Recupero’ del ciclo per tutti i membri della comunità e valuterà dove le tecnologie 3D possono essere ottimizzate per rendere questi processi più efficaci.

Senerchia, Mozilla Hubs. Crediti: The Virtual Experience Company e Studio Miràl

Senerchia, esperienza di realtà virtuale 3D. Crediti: ThinkSee3D

Il terremoto causò una perdita di vite umane impressionante, provocando la morte di circa 2.483 persone. Oltre ai decessi, migliaia di persone rimasero ferite e decine di migliaia rimasero senza casa a causa della vasta distruzione causata dalle forze sismiche.

Il processo di ricostruzione fu problematico in Irpinia, con accuse di corruzione e cattiva gestione dei fondi pubblici, che portarono a una riduzione delle spese di ricostruzione per le comunità colpite dal terremoto. Il terremoto stimolò cambiamenti sostanziali nell'approccio dell'Italia ai codici edilizi e alle strategie di preparazione ai disastri. Il terremoto dell'Irpinia del 1980 è particolarmente significativo in quanto uno degli eventi sismici più letali avvenuti in Italia. Ha messo in luce le vulnerabilità nelle pratiche edilizie della regione e ha evidenziato le carenze nei sistemi di risposta alle emergenze. Di conseguenza, il disastro ha stimolato avanzamenti nella ricerca sismica e nelle politiche per prepararsi al meglio e mitigare l’impatto di futuri terremoti. 

Senerchia

Dopo il terremoto, il centro di Senerchia fu spostato e i resti del borgo antico sono ancora visibili come rovine ai margini del paese. Nell'estate del 2023, REPLACE ha collaborato con BRACI per una mostra intitolata “Radici ed Ali: Storie, Oggetti e Persone raccontano Senerchia”. Il risultato è stata una serie di video che svelano la profonda connessione della comunità con il suo luogo, e i ricordi e le storie che ne derivano.

Conza

Conza presenta un interessante esempio di attivismo del patrimonio culturale guidato dalla comunità, sotto forma di una vecchia torre dell'acqua. La torre rappresentò una sorta di emancipazione per le donne del luogo quando fu costruita negli anni '50, portando l'acqua nelle loro case ed eliminando la necessità di raccoglierla dall'esterno. La torre era visibile da lontano e indicava un ritorno a casa quando le persone tornavano in paese.

Sebbene gran parte del paese sia stato distrutto dal terremoto del 1980, la torre dell'acqua rimase relativamente intatta. Tuttavia la torre fu abbattuta durante un’operazione di ripulitura del borgo antico, nonostante la volontà della comunità locale di vederla preservata. Nello stesso periodo, dal diorama del paese collocato nel museo locale scomparve il modellino della torre dell’acqua, contribuendo alla leggenda locale che l'autorità civica fosse determinata a rimuovere ogni traccia della sua esistenza.

Irpinia oggi

Questi non sono solo luoghi di ricostruzione, ma anche di non-ricostruzione, di rovine, come nel caso di Senerchia, ricollocata accanto al borgo antico. Le generazioni post-terremoto, nate nell'immediato periodo pre- o post-terremoto, hanno vissuto spazi feriti come strani luoghi da esplorare. Non hanno ricordi di quando erano ‘autenticamente’ intatti (cioè prima del terremoto). Ricostruire tali spazi significa distruggere i ricordi che le generazioni post-terremoto hanno di quei luoghi. REPLACE vuole evitare una soluzione che guarisca una generazione ma ferisca un'altra. Creare un'iniziativa di ricerca collettiva e inclusiva, che comprenda le prospettive dei giovani (post-) e degli anziani (pre-terremoto), le cui narrazioni hanno un’inclinazione nostalgica e sono prominenti nella narrativa mediatica del terremoto, costituisce un'impresa significativa. Gli sforzi di REPLACE mirano a riconoscere la vasta gamma di connessioni che le persone hanno con i luoghi circostanti, contribuendo a una comprensione più completa delle molte sfaccettature del luogo e del trauma/recupero.

Senerchia, 3D model of a cow bell. Credit: The Virtual Experience Company

Senerchia, Mozilla Hubs. Crediti: The Virtual Experience Company e Studio Miràl

Senerchia, esperienza di realtà virtuale 3D. Crediti: ThinkSee3D