Caso Studio

Terremoto dell’Aquila
2009

A L’Aquila, almeno 308 persone morirono a causa del terremoto del 2009, con molte altre ferite e molte migliaia di sfollati. A seguito di un'inchiesta sulle risposte ai dati emersi precedentemente all'evento, 7 persone furono incarcerate per non aver adeguatamente previsto la probabilità di un evento sismico, tuttavia queste condanne furono successivamente annullate. L’Aquila è considerata come facente parte della fase di ‘Recupero’ del ciclo di gestione dei rischi, in quanto impegnata nella fase di ricostruzione. Dopo il terremoto, molte persone rimasero in alloggi temporanei, mentre iniziarono le indagini sulla qualità degli standard edilizi. Cosa ha reso gli edifici così vulnerabili all'impatto del terremoto in una regione dove i terremoti sono comuni e gli standard edilizi antisismici dovrebbero essere ampiamente seguiti?

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L’Aquila, video a 360 gradi

L’Aquila, video a 360 gradi

L’Aquila è un esempio emblematico di ricostruzione rapida, essendo stata trasformata per un lungo periodo nel più grande cantiere d'Europa.

Per raggiungere questo obiettivo, l'attenzione alla ricostruzione sociale è passata in secondo piano, il che ha successivamente portato alla nascita di movimenti sociali e frequenti mobilitazioni dal basso, come il ‘movimento delle carriole’, dove gruppi si riunivano per rimuovere le macerie come forma di protesta contro l’immobilismo delle autorità. Durante i periodi di lavori edilizi le impalcature dei cantieri di l’Aquila sono stati trasformati in una grande galleria d'arte a cielo aperto. Questo progetto è stato realizzato in collaborazione con la non profit americana ArtBridge, che ha permesso agli artisti locali di trasformare e reclamare spazi urbani prominenti. Un altro esempio è stata la protesta ‘dei mazzi di chiavi’, dove migliaia di persone hanno appeso le chiavi delle loro case nel centro della città come azione simbolica di dissenso.

In netto contrasto con la visivamente perfetta ricostruzione della città è il fatto che mentre le strutture private sono state restaurate, gli edifici pubblici come scuole, università, agenzie governative, sono stati lasciati esattamente com'erano quando sono stati messi in sicurezza e stabilizzati. — mantenendo l’aspetto dell'immediato dopo terremoto. Questa situazione è dovuta ad una combinazione di fondi insufficienti e una deliberata decisione politica che ha privilegiato lo spostamento dei servizi pubblici altrove rispetto alla creazione di una rete completa di servizi e strutture per soddisfare la presenza concentrata di importanti strutture pubbliche vicino al centro storico. Questi due lati della strada mostrano chiaramente in un'unica immagine la realtà dei negozi riaperti nel centro città e la condizione dell'edificio pubblico i cui servizi sono stati trasferiti nella periferia della città.

L’Aquila, video a 360 gradi

L’Aquila, 3D model of the Fountain of 99 Spouts. Credit: ThinkSee3D